dal 22 al 28 agosto

escursioni geonaturalistiche, storiche, culturali e fotonaturalistiche.


Per contrastare il COVID e per la sicurezza di tutti i partecipanti è richiesto un tampone antigenico effettuato nelle 24/48 ore prima della partenza. Tale procedura, secondo l’attuale normativa, non è obbligatoria nei viaggi all’interno della nazione ma riteniamo che sia necessario per questo tour visto che viaggeremo in pullman molte ore. Pertanto chiediamo a tutti i partecipanti, anche i vaccinati, un gesto di responsabilità. Grazie!!

programma

Domenica 22

  • ore 6:00 partenza Terminal Bus “Sandro Pertini” Benevento;
  • ore 7:00 Distributore Esso a 100mt dal casello autostradale di Caianiello Qui: https://goo.gl/maps/v3MVHarkbHEVZrmC7 ;
  • Arriva in serata in hotel, sistemazione in camera e cena.

Lunedì 23

  • Cinque Torri – Dolomiti Ampezzane.

Dal Passo Giau, inizia una delle escursioni considerate tra le più panoramiche e suggestive delle Dolomiti Ampezzane caratterizzata da un susseguirsi di splendidi scenari panoramici che si affacciano sui gruppi montuosi più notevoli e caratteristici delle fantastiche Dolomiti.

Dal Passo Giau, dietro all’hotel-ristorante imbocchiamo il sentiero di sinistra 452 per raggiungere i rifugi Averau e Nuvolau. Successivamente, scendiamo sino al Rifugio Scoiattoli e ci addentriamo all’interno del complesso dolomitico delle Cinque Torri. Già dai primi passi, il panorama che ci appare ai nostri occhi è veramente fantastico, dove rileviamo subito alcuni notevoli gruppi montuosi delle Dolomiti, come le Pale di San Martino, la Marmolada e il Gruppo del Sella. Inoltre, il segnavia 452 e, successivamente, la larga sterrata 464 non presentano particolari difficoltà tecniche e ci permettono di raggiungere con relativa facilità il primo rifugio di questa uscita, ovvero il Rifugio Averau. Arrivati, quindi, al Rifugio Averau, per godere appieno del meraviglioso paesaggio che ci sta attendendo, non ci resta che salire, a questo punto, sino al Monte Nuvolau, e raggiungere, così, l’omonimo rifugio. Il vasto panorama a 360° che si può godere dal Rifugio Nuvolau, parecchio ambito dopo aver affrontato la salita, è assolutamente favoloso, da qualsiasi punto lo si guardi; da qui, infatti, possiamo riconoscere: le Pale di San Martino, la Marmolada, il Sella, l’Averau, il Lagazuoi, il Gruppo di Fanes, le Tofane, il Cristallo, il Sorapiss, l’Antelao, la Croda da Lago, il Pelmo e il Civetta. Dal Rifugio Averau si prosegue, lungo il facile sentiero sterrato 439, in direzione delle Cinque Torri e, del Rifugio Scoiattoli: superando alcune postazioni e trincee della Grande Guerra che sorgono lì vicino, non possiamo che approfittare dell’idea di addentrarci “all’interno” di questo piccolo e suggestivo complesso dolomitico, unico e inconfondibile.

  • Difficoltà: E
  • Lunghezza: 10 km
  • Punto di partenza Passo Giau 2236 m
  • Punto di arrivo Lago Bai De Donnes 1890 m
  • Quota massima: Rifugio Nuvolau 2575 m
  • Punti d’appoggio: rifugio Averau 2413m, rifugio Nuvolau 2575 m, rifugio Scoiattoli 2255 m, rifugio Cinque Torri 2137 m

Alla fine dell’escursione birretta e giro a Cortina d’Ampezzo.

PERCORSO

Martedì 24

  • Marmolada – La Regina delle Dolomiti.

Il rifugio Pian dei Fiacconi è raggiungibile dal Passo Fedaia con una piacevole escursione di circa due ore. Per raggiungere l’attacco del sentiero bisogna attraversare la diga del lago Fedaia e poi parcheggiare in uno dei parcheggi dove si può lasciare la macchina. Da qui si prende il sentiero 606, o il sentiero 606 bis che è più facile e in due ore si raggiunge il rifugio Pian dei Fiacconi a 2626 metri s.l.m.; a 2700 metri c’è il rifugio Ghiacciaio Marmolada.

Il ritorno si segue il sentiero 619 che conduce a Pian Trevisan. L’itinerario segue in gran parte l’ex strada militare austriaca, scavata nella roccia dai prigionieri russi durante la Prima Guerra Mondiale. Il percorso è estremamente variegato: si oltrepassano incantevoli marmitte e altre singolari formazioni create dall’erosione dell’acqua, così come i resti delle postazioni militari austriache sotto il Gran Vernel, compagno della “regina delle Dolomiti”. Il superamento di alcune cenge viene facilitato da qualche dispositivo di sicurezza, raggiungendo così la piccola Sforcela de Col di Bousc (o Col de Bous), dove si ammirano altri resti di postazioni austriache; qui, sorgeva la stazione a valle dell’ultimo tratto della funivia che saliva alla “città di ghiaccio”, una complessa rete di gallerie e tunnel di circa 10 km scavata nel ghiacciaio della Marmolada, per proteggere dagli attacchi dell’artiglieria, ma anche dal freddo e dalle valanghe. Durante la disumana Guerra Bianca, l’assideramento, le privazioni, la fame e le slavine hanno fatto complessivamente più vittime del fuoco nemico.

  • Difficoltà: E
  • Lunghezza: circa 9 Km
  • Punto di Partenza: Passo Fedaia 2054 m
  • Punto di Arrivo: Pian Trevisan 1660 m
  • Quota massima: Rifugio Ghiacciaio Marmolada 2700 m
  • Punti d’appoggio: rifugio Pian dei Fiacconi, rifugio Ghiacciaio Marmolada

PERCORSO

Mercoledì 25

  • M.te Civetta – “Traversata del M.te Civetta… da Alleghe”.

Una delle escursioni più belle ed entusiasmanti delle Dolomiti: la traversata classica del monte Civetta. Un viaggio tra panorami spettacolari, tra maestose pareti di roccia, ampi pascoli, spazi verdi e rifugi alpini. Da Alleghe con cabinovia si sale ai Piani di Pezzè, poi con seggiovia fino a Còl dei Baldi, si segue subito il sentiero che conduce alle strutture di Malga Pióda (quota 1816 m) per poi proseguire sulla vecchia strada militare e il sentiero che si inerpicano vero il Rifugio Coldài (quota 2132 m). Si segue ora il sentiero (segnavia n. 560), che sale alla Forcella Coldài (quota 2191 m) da dove in pochi minuti si scende allo stupendo laghetto del Coldài (quota 2143 m). Dopo la breve salita che porta alla Forcella di Còl Negro (quota 2203 m); da qui si domina sull’intera Val Civetta e si prende contatto con l’immensa e levigata parete Nord-Ovest, dalla Torre d’Alleghe alla cima della Civetta (3220 m) e alla Piccola Civetta (3207 m) che sovrasta il ghiacciaio pensile chiamato Cristallo. Si procede attraverso vari saliscendi, fra colate ghiaiose, piccoli resti morenici e rilievi rocciosi, si scende fino ad incrociare il sentiero che sale da Alleghe, dove si apre un’altra splendida vista sul lago, e si inizia quindi a salire verso la forcella di Còl Reàn e il rifugio dedicato ad Attilio Tissi (quota 2250 m). Ritorno per lo stesso percorso.

  • Difficoltà E;
  • Lunghezza 14 km;
  • Punto di Partenza: Col dei Baldi;
  • Punto di Arrivo: Col dei Baldi;
  • Quota massima: Rifugio Attilio Tissi 2250 m;
  • Punti d’appoggio: rifugio Coldài, rifugio Tissi, .

PERCORSO

Giovedì 26

  • Piz Boè – Gruppo del Sella.

Dalla terrazza panoramica del Rifugio Maria al Sass Pordoi 2952 m (per godere di una splendida vista su Sassolungo e Sella), si percorre facilmente verso destra la vasta spianata sommatale sul sentiero 627, raggiungendo il Rifugio Forcella Pordoi 2848 m, situato alla depressione rocciosa del Vallon del Foss all’incrocio con l’Alta Via delle Dolomiti n. 2, all’imbocco del vallone che si può discendere al ritorno per tornare a piedi a Passo Pordoi (15 min). Dal rifugio, seguendo in direzione est il comodo e frequentato sentiero 627, ci si dirige presso il vicino Piaz Boè e si prosegue a destra sul sentiero segnato in bianco e rosso. Si superano facili gradini rocciosi e detritici con alcune svolte si perviene sulla vetta del Piz Boè 3152 m, ove sorge la capanna Fassa: panorama eccezionalmente ampio sulle Dolomiti di Fassa, Gardena e Ampezzo (ore 1.15). Sul fianco opposto del Piz Boè si scende con il sentiero 638 sui detriti, per raggiungere il modesto intaglio della Foresta dei Cacciatori 3110 m. Per la cengia attrezzata con cordino si cala (tratto esposto) da una fascia rocciosa, poi si prosegue senza altre difficoltà sui detriti e si perviene al caratteristico Rifugio Boè 2873 m, sull’Altopiano della Sella. Con il sentiero 627 (Alta Via delle Dolomiti n. 2), tagliando il detritico fianco ovest del Piz Boè, si torna comodamente a Forcella Pordoi e all’omonimo rifugio (30 min). Da qui si risale in breve alla stazione a monte della funivia sul Passo Pordoi (15 min).

  • Difficoltà E
  • Lunghezza 6,5 km 
  • Punto di Partenza e di Arrivo: Passo Pordoi 2952 m
  • Quota massima: Piz Boè 3152 m  
  • Punti d’appoggio: rifugio Maria, rifugio Forcella Pordoi, rifugio Boè

PERCORSO

Venerdì 27

  • Torri del Vajolet – Gruppo del Catinaccio.

La conca del Gartl, punto di arrivo di questo itinerario, è uno dei luoghi più affascinanti delle Dolomiti. Il suggestivo laghetto adagiato a fianco del rifugio Re Alberto, sono circondati dalle strepitose Torri del Vajolet, dalla Croda di Re Laurino e dalla parete nord del Catinaccio. Un groviglio di guglie e pareti dolomitiche straordinarie, in un contesto panoramico spettacolare e senza paragoni. Si tratta quindi di uno degli itinerari escursionistici più belli del Trentino; un vero “must”.

L’escursione parte dalla conca del Gardeccia che può essere raggiunta in due modi: dal Ciampedie (con la funivia da Vigo di Fassa, poi sentiero 540, 45 minuti a piedi) o da Pera di Fassa (salita con le seggiovie Vajolet I/II, poi 25 minuti a piedi). Il sentiero dopo un primo tratto di salita prosegue in falso piano. Infine una rampa decisa (non lunga) porta ai rifugi Vajolet (2243 m) e Preuss (2243 m), a 50 minuti dal Rifugio Gardeccia. Si continua per una salita non difficile ma che merita più attenzione rispetto a quando ci si trova su un normale sentiero e in meno di un’ora si arriva al Rifugio Re Alberto I (2621 m). A pochi metri un lago (quasi del tutto secco a fine estate), il muro incombente dell’anticima Nord del Catinaccio, la Croda di Re Laurino e le Torri del Vajolet (2821 m) che, slanciate ed eleganti, sono un’attrazione per molti alpinisti. In questo luogo magico gli unici colori che vediamo sono quelli delle rocce e del cielo.

La prima parte di percorso, fino al rifugio Vajolet, risulta piuttosto semplice. La parte che segue sul segnavia 542 fino al rifugio Re Alberto risulta invece più faticosa con alcuni risalti dove talvolta ci si aiuta con le mani per superare roccette ed alcuni brevi tratti attrezzati. Qui porre particolare attenzione, specie in discesa.

  • Difficoltà E
  • Lunghezza 11,9 km 
  • Punto di Partenza e di Arrivo: Ciampedie
  • Quota massima: Rifugio Re Alberto I 2621 m  
  • Punti d’appoggio: rifugio Gardeccia, rifugio Vajolet, rifugio Preuss, rifugio Re Alberto I

PERCORSO

Sabato 28

  • Ore 7.30 colazione e partenza per Benevento
  • Arrivo a Benevento in serata

Per prenotare clicca qui

L’ Escursionista non s’adda scordà:

  • Scarpe da trekking o comunque comode per camminare su sentieri in terra e roccia non asfaltati;
  • Vestirsi con indumenti comodi;
  • Disporre di uno zaino da escursione;
  • Nello zaino bisogna avere a disposizione tutto l’occorrente che l’escursionista ritiene utile (felpa, giacca a vento impermeabile, copricapo, guanti, pila tascabile, bicchiere, coltello, ecc…)

“Si precisa che il presente articolo costituisce un mero invito per una escursione in gruppo per cui l’associazione proponente non assume alcun onere finalizzato all’organizzazione di detta attività, limitandosi a favorire l’incontro di persone aventi una comune finalità. Conseguentemente ciascuno è libero di determinare il modo con cui svolgere l’escursione , tenendo in considerazione anche le proprie attitudini psico fisiche. In considerazione di ciò l’associazione non è responsabile per eventuali danni alla persona od a cose occorse nella effettuazione dell’escursione. In ogni caso si ritiene doveroso informare che l’attività escursionistica implica il possesso di una sana e robusta costituzione. Inoltre, trattandosi di manifestazione pubblica, la partecipazione alle escursioni implica l’autorizzazione da parte del richiedente sia all’utilizzo della propria immagine che ai dati in esso contenuti in forma anonima e collettiva e non saranno pertanto trasmessi a terzi se non previo consenso dell’interessato, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dalla legge 30/06/03 n° 196?.


Si invita a prendere visione del regolamento delle attività escursionistiche e a compilare il modulo “dichiarazione di liberatoria di responsabilità”

Regolamento: regolamento.pdf
Liberatoria:liberatoria.pdf